venerdì 27 febbraio 2009

"Morto di sete!", azione di "Gioventù Italiana" contro "AcquaLatina"


Stanotte l’Organizzazione Provinciale di Latina di “Gioventù Italiana” ha fatto visita agli Sportelli della Società “AcquaLatina” disseminati sul territorio della Provincia per protestare in maniera originale contro la privatizzazione dell’acqua e le enormi difficoltà che quotidianamente incontrano i consumatori-cittadini per il problema del caro-bollette ed in alcune aree addirittura della latente crisi di distribuzione del bene, non solo in prossimità della stagione estiva. Un’azione che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto le Istituzioni ed i Partiti politici sul tema.



Decine di “Morti di sete!” sono stati abbandonati davanti agli ingressi principali delle strutture che fanno riferimento ad “AcquaLatina”, tra bottiglie di plastica vuote e centinaia di volantini che firmano l’iniziativa. “Stavolta abbiamo preso di mira gli Sportelli della piovra colpendoli come fossero tentacoli, la prossima azione riguarderà i Palazzi della Politica” dichiara Francesco Ciccone, Segretario Provinciale di “Gioventù Italiana”.



“Se ci basiamo sul principio che l’acqua è un bene paragonabile in ogni sua forma all’aria che respiriamo, possiamo facilmente dedurre che la privatizzazione, ma soprattutto, la speculazione su di esso è un atto contro i diritti fondamentali, naturali e giuridici dell’Uomo. E’ ovvio, sia per compensare i costi di gestione degli impianti, sia per evitare gli sprechi, che l’acqua debba avere un suo costo, ma questo non deve essere fonte di guadagno bensì capitale economico destinato a mantenere la struttura dell’azienda distributrice, che deve essere pubblica e senza scopo di lucro” questo il messaggio che i giovani de “LaDestra” intendono lanciare.



“Gioventù Italiana” ha aderito nei mesi scorsi al “Progettoh20” e si batterà per una più equa gestione della risorsa idrica nazionale, verso una maggiore tutela sociale delle famiglie Italiane, contro la speculazione di un bene primario che appartiene alla collettività intera, per una gestione oculata delle risorse idriche, visto che l’acqua potabile è un bene limitato.

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