sabato 15 novembre 2008

BUDAPEST 1956-2008


BUDAPEST 1956-2008

PER NON DIMENTICARE

23 Ottobre 1956: a Budapest migliaia di manifestanti scendono in strada in segno di solidarietà con l’immensa protesta di operai e studenti Polacchi, repressa col sangue un mese prima. Viene abbattuta la statua gigante di Stalin nel parco municipale. Il numero uno del Partito Comunista parla alla radio, insulta gli studenti e gli operai e respinge le loro richieste. Poi ordina alla Polizia politica di sparare sulla folla ammassata davanti al palazzo della radio. Muoiono in dodici! I manifestanti si impadroniscono delle armi di decine di poliziotti che non oppongono resistenza. Nella notte i blindati della 92ma Divisione dell'Armata Rossa entrano a Budapest. Il 25 Ottobre inizia la rivolta in altre dieci città, radio clandestine trasmettono nel Paese, vengon distribuiti giornali clandestini e sono costituiti alcuni Consigli di fabbrica. Il 31 Ottobre i blindati si ritirano dalla capitale. Mosca invia finti negoziatori che, per guadagnare tempo, assicurano che l'Armata Rossa sta lasciando il Paese. Invece, dopo quattro giorni, i carri armati sovietici entrano a Budapest, la gente si difende con armi leggere e bottiglie molotov. I combattimenti continuano fino al 9 Dicembre. Il 12 Dicembre, quando viene istituita la legge marziale, i lavoratori proclamano uno Sciopero Generale che durerà fino al 13 Gennaio, quando viene decisa la pena di morte contro tutti gli scioperanti. Il 20 Marzo il primo ministro si reca a Mosca a rendere omaggio all’intervento sovietico. Il 27 Aprile firmerà gli accordi di “stazionamento temporaneo” di truppe sovietiche in Ungheria. Vi resteranno ancora per trentadue lunghissimi anni, potuti evitare semplicemente con l’intervento delle forze internazionali

Quei giovani studenti di Budapest “scesi” per manifestare la loro solidarietà per la città polacca di Poznàn, in cui una manifestazione totalmente pacifica venne repressa col sangue dal Governo Sovietico. Quei giovani si ritrovarono in poco tempo appoggiati da tutto il resto della popolazione civile, trasformando la manifestazione in una rivolta contro l'allora capo del Governo Ungherese, il filo-stalinista Mátyás Rákosi, e la massiccia presenza militare sovietica in Ungheria. Quel giorno caddero tutti i simboli del regime comunista nella Repubblica magiara, a cominciare dall'imponente statua in onore di Stalin. Furono sei giorni di Libertà e Gloria, in cui si cominciò ad auspicare un governo di ispirazione sociale e nazionale: speranze rese però vane quando giunsero i cingolati russi a Budapest. Migliaia di giovani e cittadini barbaramente uccisi per sedare una rivolta nata da un diritto sacrosanto, il diritto alla Libertà per un Popolo di veder rappresentate le proprie istanze all'interno delle Istituzioni, senza però il condizionamento da parte di un altro Stato, per alcun motivo interessato alle problematiche del Paese occupato.

Nel giorno in cui ricorre il cinquantaduesimo anniversario della Rivolta ungherese, il movimento giovanile de “LaDestra” manifesta il ricordo dei giovani studenti .

“Gioventù Italiana” intende ricordare quei “giorni gloriosi d'Ottobre” apponendo, in ogni città d’Italia, uno striscione che recita “IL SOLE NON SORGE PIU’ AD EST”

a Formia è stata scelta, come location per tale manifestazione di solidarietà, il ponte Tallini.

Con tale manifestazione, s’intende portare alla riflessione i nostri studenti, impegnati ad occupare scuole ed atenei, e far capire loro ciò che oggi viene vissuto come un gioco, per molti, ieri, ha significato un sogno di libertà, per la quale hanno pagato il prezzo più caro, con la propria vita.

Oltre al giorno della memoria, e il giorno del ricordo, una società civile dovrebbe annoverare anche la data odierna, per non dimenticare tutti gli orrori del ventesimo secolo, comprenderne le cause, ed evitare che essi si ripropongano

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